Overtourism: quando un mix di interventi è d’obbligo
Pubblicato da Mino Reganato in Turismo · 26 Agosto 2024
Tags: overtourism, turisti, centri, comunità, locale, amministrazione
Tags: overtourism, turisti, centri, comunità, locale, amministrazione
Il
turismo è stato a lungo esaltato per aver alimentato la crescita economica, lo
scambio culturale e l'interconnessione globale. Tuttavia il rovescio della
medaglia, rivela una condizione alquanto negativa a causa dell'aumento degli
arrivi di turisti in destinazioni popolari che di fatto creano un problema noto
come overtourism (aggiungo overtourism disorganizzato), un fenomeno in cui il
volume di visitatori supera la capacità di carico di un luogo a causa anche di
una disorganizzazione gestionale e portando a impatti negativi sulle comunità
locali, sulle infrastrutture e sugli ambienti naturali. Affrontare il fenomeno
dell'overtourism richiede un approccio multiforme che bilanci i benefici
economici del turismo con la conservazione delle risorse ambientali e
culturali. L'eccesso di turismo non è solo un inconveniente, sta causando
problemi seri, dalla distruzione di fragili ecosistemi all’erosione delle
culture locali sino all'aumento dei costi di vita, l'impatto è profondo.
Quali
potrebbero essere i rimedi da prendere in considerazione sia per i turisti che
per le comunità locali?
Sicuramente,
una forte partecipazione dell’amministrazione locale è quanto mai obbligata, al
fine di disciplinare i flussi turistici senza però cercare soluzioni
riscontrabili unicamente nella contribuzione economica del turista con balzelli
e pedaggi della serie “un fiorino” (parafrasando la celebre battuta del duo
quanto mai dimenticato, Benigni-Troisi) e tralasciando volutamente, alcuni
passaggi che assumono un’importanza cruciale.
La
lungimiranza e l’efficacia di una buona amministrazione risiede anche nelle
politiche che proteggano i luoghi.
Validi
obiettivi di sviluppo sostenibile garantiscono che il turismo lasci un'impronta
positiva e non distruttiva e per fare ciò, bisogna creare regolamenti e farli
rispettare! È come stabilire dei limiti per una festa chiassosa, solo che
queste regole servono a proteggere spiagge incontaminate, monumenti antichi e
stili di vita unici. Una delle condizioni di cui l’amministrazione locale non
può far a meno è l’opera di sensibilizzazione (oserei dire di formazione) della
comunità locale che è parte integrante di un progetto di salvaguardia dei
luoghi. Bisogna rendere partecipe la comunità locale alle decisioni da
intraprendere attraverso incontri con i rappresentanti della stessa dando loro
la possibilità di esprimersi sulle modalità di sviluppo del turismo, così
facendo, potremmo garantire che le loro esigenze e preoccupazioni siano in
prima linea nel processo decisionale, in fin dei conti, sono gli abitanti del
posto che chiamano questi luoghi “casa” e la loro voce deve essere ascoltata
forte e chiara quando si tratta di plasmare il futuro del turismo nel loro
territorio.
A
latere di quanto succitato, gestire il flusso di visitatori e distribuirli può
fare la differenza!
Oggi,
i flussi turistici si muovono prevalentemente attraverso portali di
prenotazione, uno strumento che permette un controllo e parimenti una gestione
dei flussi, altamente efficace. Basti pensare al sistema dei portali di
prenotazione museale dove è possibile far entrare solo un certo numero di
persone alla volta, limitando il numero di visitatori e scaglionando gli orari
di ingresso. L'adozione di iniziative turistiche intelligenti e di soluzioni
digitali può rendere l'intero processo più fluido e “tranquillo” ai fini della
salvaguardia dei siti di interesse turistico. Applicare il modello ai centri
superaffollati attraverso una sorta di tornelli dove entrare con una
prenotazione confermata online, sulla falsariga di ciò che succede a Venezia,
altra meta dove “l’overtourism disorganizzato” ha fatto sfaceli nel passato
(chi non ricorda il famoso concerto dei Pink Floyd organizzato in una maniera
alquanto discutibile) risulterebbe certamente favorevole al fine di
disciplinare l’affluenza turistica verso un centro d’interesse.
Si
tratta di trovare un punto di equilibrio in cui tutti vincono!
Promuovendo pratiche di turismo responsabile, possiamo garantire la
sostenibilità delle nostre destinazioni di viaggio preferite, il sostegno alle
imprese locali e la conservazione del patrimonio culturale che aggiungono un
ulteriore tocco di bontà al mix. Una governance efficace richiede uno sforzo di
collaborazione tra le parti interessate, soluzioni innovative e un impegno
verso pratiche sostenibili. Comprendendo gli impatti, sviluppando politiche
appropriate, coinvolgendo le comunità locali e sfruttando la tecnologia, le
destinazioni possono raggiungere un equilibrio armonioso tra crescita turistica
e conservazione e attraverso il monitoraggio continuo, la valutazione e la
collaborazione con gli stakeholder. In questo modo, possiamo aprire la strada a
un'industria del turismo più sostenibile e responsabile, a beneficio sia dei
visitatori che delle comunità ospitanti.
Mino
Reganato
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